Livio... e i tanti migranti poco riconosciuti
- Dani
- 31 mar 2015
- Tempo di lettura: 1 min
E' successo, e succede ancora, che lavorando a Iqbal ci si senta a disagio quando la realtà in cui viviamo ti si palesa davanti con chiarezza.
Qualche anno fa ha lavorato da noi, come ausiliario, un signore di nome Livio. Un signore rumeno che allora avrà avuto poco più di 50 annii.
Ha passato mesi facendo le pulizie al nido, sempre silenzioso, molto riservato... fino a quando un giorno, non ricordo bene perchè, si è messo a raccontarci la sua storia.
E così, come molte altre volte ci è accaduto, abbiamo scoperto che lui è partito dalla Romania con la moglie non perchè fossero poveri... ma per poter avere i soldi necessari per permettere alla figlia di frequentare l'università.
E così, nel racconto, è saltato fuori che lui era un insegnante di lettere.
E che era un poeta.
E ci ha fatto vedere il libro che ha scritto.
E ci ha fatto leggere le sue poesie.
A quel punto avrei voluto prendere io lo spazzettone che aveva in mano.
Invece me ne sono stata lì, con le lacrime agli occhi, coperta di vergogna.