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Ti assaggio un po'

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  • 25 mar 2015
  • Tempo di lettura: 1 min

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Non credo ci sia nulla di peggio che dover affrontare un genitore per dirgli che il suo bene più prezioso porta il chiaro segno di un bel morso, ovunque sia stato fatto.

Anzi, a volte può capitare che di morsi ce ne siano più di uno! Panico! Cerchi di dare questa notizia con la maggiore calma e naturalezza possibile, perche noi sappiamo bene che questo può accadere. Ogni anno ci sono uno o più “assaggiatori” o “assaggiatrici” (non mi piace proprio utilizzare il termine “morsicatore”, anche se esiste, perché ha in sé una connotazione negativa, un giudizio già intrinseco.) E sebbene ai genitori, ad inizio anno, sottoponiamo la possibilità che il figlio prima o poi possa diventare bersaglio di un morso, è solo nel preciso momento in cui si vede il segno lasciato dai dentini -quella coroncina arrossata e magari anche un po’ in risalto- che si realizza il dolore, il pianto, la paura che questo fatto può aver procurato.

C’è il bisogno del genitore di capire esattamente chi è stato, cosa è successo, quando, in che situazione, che provocazione c’è stata, che intenzionalità. Ma a volte non c’è proprio nulla di tutto questo. Diverso è quando la stessa informazione viene data al genitore del bambino o bambina autore dell’assaggio. C’è dispiacere, preoccupazione, però non ci sono segni evidenti.

Per fortuna i bambini sono fantastici! Passato il brutto momento, riescono tranquillamente a giocare ancora assieme, o comunque vicini. Non c’è la fuga dall’assaggiatore, non c’è astio, non c’è il desiderio di vendetta. Questi sono pensieri adulti. Nel mondo dei piccoli c’è solo tanta voglia di continuare a fare.


 
 
 

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